Fioriture in Città Aprile: Periodo viola

RUBRICA Giardini di città e di campagna a cura di Bruno Bedonni, Dottore di Ricerca in Studio e Progettazione del Paesaggio

Fioriture in Città – Il periodo viola

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Il Glicine di Via degli Angeli (Bologna)

Una calda, anche se bizzarra, primavera è cominciata, continuiamo ad osservare le nostre fioriture cittadine. Dopo la comparsa del timido Calicanto, discreto ma profumatissimo, nel freddo mese di gennaio, il giallo intenso delle allegre Forsithie di marzo, i delicati fiorellini bianco-rosa dei Prunus e le splendide Magnolie giapponesi, ecco che in questo mese di Aprile la natura dipinge di viola i Glicini rampicanti (Wisteria sinensis), di fucsia gli Alberi di Giuda (Cercis siliquastrum), di rosa i Ciliegi giapponesi da fiore (Prunus serrulata) e di lilla i delicati Lillà (Syringa vulgaris). In questo dolce e bizzarro mese di Aprile nei parchi cittadini troviamo i Siliquastri in fiore. Per noi che abitiamo a Bologna c’è un giardino pubblico, quello denominato “Lunetta Gamberini” dove è possibile assistere alla più intensa fioritura di questa specie. Quando entri in questi giardini ti accoglie una nuvola viola di Siliquastri, distribuiti lungo i viali interni, quelli perimetrali e sulla sommità delle collinette, residui della antica fortificazione preesistente. Mentre per chi abita a Roma è possibile osservare esemplari molto belli di Siliquastri fra la ricca vegetazione del Parco di Villa Torlonia sulla Nomentana, proprio in prossimità della Casina delle civette, dove un ottimo restauro ha ridato splendore alle vetrate liberty che ripropongono più volte questo simpatico uccello notturno. L’albero di Giuda o Siliquastro (Cercis siliquastrum, Linneo 1758) è un albero appartenente alla famiglia delle Fabaceae (leguminose) utilizzato come pianta ornamentale nei giardini e per le alberature stradali, grazie anche alla resistenza all’atmosfera urbana spesso inquinata. E’ originario della parte orientale del bacino del Mediterraneo, ha vistosi grappoli di fiori rosa-violacei che sbocciano prima della nascita delle foglie. Il Siliquastro si presenta come un piccolo albero, alto fino a 10 metri, ma più spesso come arbusto e cresce rapidamente. Possiede foglie caduche, arrotondate cuoriformi, nei soggetti giovani possono avere tonalità rossastre, in autunno assumono un bel colore giallo e cadono a novembre inoltrato. I fiori sono ermafroditi, con corolla papilionacea, sono riuniti in racemi che compaiono prima delle foglie in marzo - aprile; caratteristica di questa specie è la caulifloria: i fiori spuntano direttamente dalla corteccia dei rami e del tronco ed inizia a fiorire verso i sei anni di età. Ne esiste anche una varietà a fiore bianco, molto più raro: Cercis siliquastrum var. alba. L’impollinazione di questa specie è entomofila, avviene cioè per opera degli insetti. Il nome volgare fa riferimento alla triste leggenda secondo la quale Giuda, sopraffatto dal rimorso, avrebbe scelto questo albero per compiere l’ultimo tragico atto della sua vita. E’ una specie che mostra netta preferenza per i substrati calcarei, anche aridi e rocciosi, spingendosi in altitudine non oltre 300 m di altitudine; esigente per la temperatura, non tollera geli prolungati. Il legno è impiegato in lavori di ebanisteria e al tornio, grazie alla durezza e al bel colore rosso venato di scuro. Gradisce un’esposizione in pieno sole, possibilmente protetta dai venti; si trova prevalentemente in pianura, preferendo i climi mediterranei. Si adatta comunque bene a qualsiasi terreno da giardino e va piantato in ottobre. Sempre in questo mese di Aprile, fioriscono i cespugli di Lillà (Syringa vulgaris), spuntano nei giardini di case e ville cittadine confondendosi a volte con il viola tenue del glicine. E’ un fiore "antico ed elegante" delicatamente profumato, questo genere comprende alcune specie di arbusti a foglia caduca, diffusi in Europa e in Asia, di medie dimensioni. Gli esemplari adulti possono raggiungere i 3 metri di altezza. Il fogliame, di colore verde chiaro, è molto persistente ed in genere il Lillà è una delle ultime piante a perdere le foglie in autunno. Verso la primavera inoltrata produce grandi corimbi apicali, costituiti da piccoli fiori a stella, di colore lilla. Esistono molte varietà ibride con fiori di svariate tonalità, è una pianta di facile coltivazione e molto diffusa nei nostri giardini da sempre. E’ consigliabile porli a dimora in giardino posizionati a Nord, in luogo soleggiato ma possono sopportare anche la mezz’ombra. Non temono il freddo invernale e neanche il calore estivo. Generalmente si accontentano delle piogge, anche se è prudente annaffiarli sporadicamente durante i mesi più caldi dell’anno. Esistono anche varietà nane, compatte, che possono essere coltivate in vaso: in tal caso ricordiamo che è più importante l’annaffiatura, da aprile ad ottobre. Verso la fine dell’inverno è bene spargere ai piedi delle piante del concime granulare a lenta cessione, oppure dello stallatico maturo. Si coltiva nella comune terra di giardino, predilige substrati ben drenati, argillosi ed alcalini, mentre gli esemplari coltivati in vaso vanno rinvasati ogni 3-4 anni. Ultima nuvola viola il Glicine, nome comune di due specie simili Wisteria sinensis e Wisteria floribunda, appartenenti alla famiglia delle Fabaceae. La Wisteria sinensis è originaria della Cina raggiunge anche i 10-20 m di altezza, le foglie decidue sono imparipennate, composte da 7-13 foglioline ovali-lanceolate con l’apice accuminato, fiori ermafroditi e profumati, con corolla papilionacea di colore azzurro-lilla o malva, riuniti in vistosi grappoli pendenti lunghi 20-30 cm, con fioriture a fine inizio primavera; il frutto è un legume di 8-15 cm di lunghezza. Molto impiegata è anche la varietà Wisteria floribunda originaria del Giappone, arbusto rampicante volubile, fiori papilionacei profumati, di colore rosa o viola-azzurrato, riuniti in stupende infiorescenze a grappolo lunghi 25-30 cm, con fioriture in maggio-giugno; in alcune varietà i grappoli colorati di bianco, viola, rosso raggiungono il metro di lunghezza. Meno conosciute le altre specie, alcune americane, ed altre cultivar selezionate. Se vogliamo impiantarlo nei nostri giardini facciamolo tra ottobre e marzo, in qualsiasi tipo di terreno purché non troppo calcareo, meglio se fertile e ben drenato. Ha bisogno di un’esposizione molto soleggiata per dare il meglio della fioritura. Tutti i glicini sono piante di sviluppo notevole e molto vigorose, è bene lasciar loro ampio spazio a disposizione, sono degli ottimi rampicanti e ornano elegantemente pareti, entrate e cancelli. I fusti, sarmentosi e volubili, necessitano di un supporto nelle prime fasi di sviluppo per avviarli su superfici prive di appigli, in seguito lignificano e diventano veri e propri tronchi, anche di notevole diametro alla base. Se manterrete il glicine in vaso potete privilegiare la forma ad alberello. E’ necessario effettuare ogni anno, prima della ripresa vegetativa, una potatura “a sperone”, tagliando cioè le cacciate dell’anno, lasciando solo alcune gemme alla base; è bene fare anche una potatura verde estiva. Concimate il glicine con fertilizzanti minerali poveri di azoto, altrimenti si favoriranno afidi e ragnetti rossi. Vi sono glicini che meriterebbero l’appellativo di “monumenti” quali i meravigliosi esemplari di glicine bianco del Giardino di Sissinghurst, progettato e realizzato dalla eclettica nobildonna Vita Sackwille West, tra le figure più significative del giardinaggio internazionale. Dott.ssa Biol. Gloria Savigni, aprile 2008

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